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Massoneria dietro i guai allo Spoke? FI lo crede, punti pure DiNatale&Aieta

«Non ci saremmo mai aspettati che un partito utilizzasse la tragica morte di una giovane mamma a sostegno della sua misera battaglia contro il mantenimento del Punto Nascita nell’ospedale di Cetraro. È un’azione indegna, inqualificabile, spregevole».

Inizia così la nota che la sezione cetrarese di Forza Italia ha indirizzato al Partito Democratico di Paola, recentemente apparso a mezzo stampa con un comunicato in cui, oltre a definire la sanità del tirreno cosentino come «terreno di caccia per la politica», è stata anche riportata alla ribalta la tragica morte di Santina Adamo, la mamma 36enne morta nell’ospedale Iannelli dopo il parto del suo secondogenito. Senza entrare nello specifico, i democratici che operano alle pendici del Santuario, hanno rammentato che «una giovane donna ha perso la vita proprio quando ne ha donato un’altra. C’è stato un morto! Un fatto di una gravità rilevante che non lascia spazio ad altre considerazioni». Ovviamente il riferimento neanche tanto velato, riguardava la querelle tra i due esponenti più in vista del PD costiero, Graziano Di Natale (consigliere provinciale e presidente del consiglio comunale paolano) e Giuseppe Aieta (consigliere regionale), che giorni addietro hanno dato vita ad un battibecco “pubblico”, sulle rispettive pagine Facebook, riguardo l’idoneità della scelta di lasciare (benché soggetto ad un provvedimento di chiusura) il Punto Nascita a Cetraro, col primo a sciorinare dati sconfortanti per il Iannelli e col secondo pronto a difendere a spada tratta il territorio di cui in passato è stato sindaco.

Ebbene, in questa diatriba tutta interna ad una certa visione del centrosinistra (più centrista che mancino però, anzi, considerando il passato dei due contendenti, andrebbe bene pure centrodestrasinistrista), s’è inserita Forza Italia, che ha espresso biasimo per entrambi i contendenti della polemica, gettando poi ombre sull’ospedale di Paola.

Nel dettaglio, i forzisti accusano Di Natale di stare insistendo troppo per il trasferimento del Punto Nascita da Cetraro a Paola, facendo leva su una tragedia terribile, usata a mo’ di pretesto che «offende la storia, la cultura, il grande patrimonio di principi etici e morali che appartengono alla nobile città di Paola. Suscita ancor più sdegno e raccapriccio il fatto che la stessa tragedia viene usata come strumento di difesa di un anonimo presidente del consiglio, offeso nell’onore. Solo uomini sciocchi e utili idioti possono riferire il presente e il futuro destino dello Spoke Cetraro-Paola al presidente del consiglio di Paola e al consigliere regionale di Cetraro. Entrambi contano, oggi, meno del nulla».

Bordate all’uno e all’altro referente territoriale del PD, cui gli azzurri seguaci di Berlusconi hanno ribadito che «il modello “Spoke” Cetraro-Paola è fallito per l’assalto imperterrito, per dieci lunghi anni, di politici, amministratori e massoni», nonostante l’ospedale Iannelli di Cetraro possa contare su «50mila mq di superficie, 3 padiglioni, per 500 posti letto, un’ampia elisuperficie e si collega alla SS18 con tante vie di accesso, sia da Nord che da Sud. Dispone di 4 sale operatorie di cui, per le loro moderne dotazioni strumentali, già da oltre 15 anni sede di Dea di 1° livello. Eccellente la Ruianimazione, con 6 posti letto, facilmente estensibili a 10. Contiene 2 cabine di trasformazione, di recente costruzione e un Gruppo elettrogeno di ultima generazione. Nuovi Ups, per i reparti Dialisi e Diagnostica per immagini. Con i suoi 9 ascensori, di cui 2 con accesso diretto nelle sale operatorie, consente prestazioni di assoluta efficienza e sicurezza in casi di emergenza/urgenza. Una diagnostica per immagini con attrezzature ultra-moderne, quale la Tac e Rmn».

In una sorta di “tressette a perdere”, la sezione cetrarese di Forza Italia ha poi elencato i punti di debolezza dell’ospedale “San Francesco di Paola”, rimarcandoli forse con l’intento di rendere contezza del presunto divario col Iannelli. «Secondo il rapporto Barbieri, ex Capo della Protezione Civile Nazionale, (l’ospedale di Paola, ndr) è il presidio a più alto rischio sismico, al 7° posto nella graduatoria di vulnerabilità sismica su 5.000 edifici pubblici verificati in Calabria. Edificato su una collinetta considerata dal Pai (Piano Assetto Idrogeologico), Zona R4, ad altissimo rischio. Ha 150 posti letto, 2 sole sale operatorie, di cui 1 riservata H24 per le urgenze, l’altra per la chirurgia di elezione. Non si è ancora ottemperato pienamente alle prescrizione del Nas dell’Arma, ha un solo ascensore porta-lettighe che costringerebbe, per un guasto, a portare i pazienti in sala operatoria a spalla. L’elisuperficie è inimmaginabile. Dal Nord, non si raggiunge l’Ospedale se non si fa un bel tour nelle strade cittadine e del Centro Storico. La salute della persona si può barattare come fa il Pd di Paola – è la conclusione di Forza Italia – con la difesa di un presidente del consiglio comunale ferito nell’onore».

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