crisi di governo

Governo si, Governo no: ora bisogna far prevalere il senso dello Stato

Da una riflessione del nostro lettore Gioacchino Cassano

Il potere logora chi ce l’ha ma tormenta molto chi non lo ha e lo cerca disperatamente! Fatte le debite eccezioni, è questa la caratteristica dei politici e Governanti di turno che con il loro comportamento non smentiscono gli Editorialisti di prestigiose testate giornalistiche che mettono a nudo il loro senso di responsabilità, la loro maturità e…la dotazione culturale!

Il Paese è sotto assedio, aggredito dalla pandemia, dall’alto tasso di contagiosità e di mortalità, dalla crisi che interessa tutti i più importanti rami dell’economia e che sta causando una disoccupazione preoccupante, dal Servizio Sanitario Nazionale che, purtroppo , è in affanno, dalla scuola che, per la prima volta di quest’era moderna, sta subendo un freno con gravi danni alla cultura ed al morale di tutta la classe studentesca ed, infine, dallo sfinimento psicologico di tutti noi cittadini!

Siamo, altresì, sotto lo sguardo attento dell’Europa che condiziona l’erogazione di consistenti fondi a precisi adempimenti e ad inderogabili scadenze!

Ebbene, tutta questa problematica non sembra che interessi oltre misura CHI di dovere, che continua le faticose trattative mirate alla costituzione del nuovo Governo ,  dando quasi l’impressione di ignorare l’emergenza e cercando nei modi e termini più svariati di formare una maggioranza che consolidi il potere e le poltrone! A mia memoria non ricordo un periodo così buio con una classe politica ed una governance così poco attenta alla preoccupante situazione critica nazionale!

Alla luce di queste premesse, qualunque Governo verrà fuori, non credo che sia in grado di gestire – nei termini e modi dovuti- la complessa attività di cui è investito, sia in relazione alle specifiche professionalità e sia, soprattutto, alle incombenti scadenze!

Considerato – altresì- che in caso di un ulteriore ,malaugurato insuccesso ,non abbiamo prove di appello, dobbiamo augurarci che, per evitare danni peggiori ed irreparabili, la Suprema Carica dello Stato, in virtù dei Suoi poteri e delle Sue prerogative istituzionali, sciolga le Camere e si ritorni alle urne, con la speranza che gli elettori sappiano fare le loro libere scelte, facendo cadere le proprie preferenze sulla professionalità, sulla cultura e sull’attaccamento alla causa del nostro Paese!

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