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Disonorata libertà (di espressione) – De Matteis: «Malintesi e pregiudizi»

Di recente mi è capitato di essere tra i relatori che hanno preso parte alla presentazione del libro “Disonorata sanità” di Graziano Di Natale.

Appartenendo alla categoria dei camici bianchi, rappresentata anche a livello nazionale con il Sindacato Smi, mi è parso doveroso fornire un contributo che fosse anche valida testimonianza a sostenere che qui da noi, per come sono messe, le cose non vanno affatto bene.

Ovviamente, il discorso generale non poteva prescindere dal contesto di emergenza sanitaria in cui ci stiamo trovando ad operare, e ripercorrendo le tappe che ho vissuto sulla mia pelle, dalla parte della barricata che, per prima, s’è innalzata per contrastare la diffusione del virus, ho raccontato le mie impressioni, soffermando la mia critica sull’inerzia che ha caratterizzato la nostra classe dirigente durante l’inedita esperienza del primo lockdown. In quel periodo, in diverse occasioni mi sono trovato al fianco i nostri amministratori locali, tra i quali sempre il sindaco Roberto Perrotta, con cui, tra i tanti, condivido il ricordo del 1° Maggio 2020, quando per le strade non circolava nessuno e la Festa dei Lavoratori si tenne, in forma strettissima, sotto l’Ospedale San Francesco di Paola. Ricordo gli sguardi, i timori e la necessità di confortarsi l’un l’altro anche con un semplice saluto. Ricordo l’incertezza, ricordo la paura.

E proprio quei sentimenti di incertezza e paura, sono diventati, alla luce degli sviluppi dell’oggi, i motivi per i quali ho maturato l’idea che ho esposto nel corso della presentazione del libro di Graziano Di Natale, quando ne ho elogiato l’impegno concreto, prestato sul campo mentre altre personalità, del suo stesso calibro e della sua stessa collocazione politica, sono entrate in un letargo interrotto solo quando le acque si sono calmate. Espresso in questi termini, il concetto a qualcuno è parso come una sperticata lode nei confronti del consigliere regionale e, di contrasto, come una colpevole omissione nei confronti del Sindaco e dell’Amministrazione Comunale paolana. Un’interpretazione che mai mi sarei sognato di immaginare ma che, forse per mia colpevole esposizione, ha comunque preso piede, generando malumori e incomprensioni che con questo mio scritto spero di dissipare.

Non c’è quindi nessun “caso” da montare, nessuna antipatia a prescindere nei confronti di chi, quotidianamente, si adopera per amministrare il nostro presente di cittadini, fatto anche di soddisfazioni come quella di vedere, finalmente, l’asfalto posato sull’area di parcheggio più grande del centro urbano, quello spianato sotto al distributore di Piazza IV Novembre, che ha assunto canoni di civiltà che anche io, nelle mie vesti di amministratore comunale, ho sognato per tanto tempo molti anni orsono. Così come mi ha inorgoglito sapere che, da Paola, sono state inviate ad Amantea le autobotti per consentire la ripresa del servizio dialisi del Poliambulatorio. Tutte notizie che convergono nella valorizzazione della straordinaria fibra che lega il livello sul quale noi tutti interagiamo, ma che continua a non vedere il coinvolgimento dei livelli superiori, quelli che possono segnare nuovi tracciati e ripristinare quelli che hanno smesso di funzionare. Cosa che, ahimè, purtroppo non accade con l’opportuna partecipazione della nostra classe dirigente.

Potere esprimere apprezzamento e gratitudine per qualcosa che tende al progresso collettivo, per chi come me si presta anche a svolgere attività giornalistica, è un piacere immenso, perché quando si tratta di valorizzare il bello è più divertente anche scrivere.

Se poi chi legge o si trova ad ascoltare un intervento pubblico, tende a interpretare ogni cosa come una minaccia, è un problema suo. Per capirsi, è necessario sgomberare l’animo dai pregiudizi.

Da parte del Marsili Notizie, Buon Ferragosto a tutti, indistintamente.

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