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Paola – La Serranò ricorda Luigi Gravina a 40anni dall’omicidio (25.3.1982)

Dalla pagina Facebook “Città di Paola

25 MARZO RICORDANDO LUIGI GRAVINA, VITTIMA DI UNA SCHIAVITÙ CHE HA CONTRIBUITO A DEBELLARE
di Maria Pia Serranò – Presidente del Consiglio Comunale
Oggi ricordiamo il Caro Luigi Gravina, da quarant’anni fiore strappato dal suo stelo, cicatrice indelebile nel tessuto di Paola.
È una data incastonata nel calendario della Storia, quella con la “S” maiuscola, perché rievoca il giorno in cui una famiglia ha perduto il suo riferimento, una moglie ha perduto il suo amato, una città ha perduto un suo figlio virtuoso.
Oggi è stato, ed è, il giorno in cui sentimenti di sconforto, tristezza e disapprovazione, hanno invaso i cuori di un’intera comunità, scatenando una reazione fondamentale per abbattere ciò che pareva inarrestabile.
Oggi è un giorno Storico, con la “S” maiuscola, perché a partire da un 25 Marzo è cambiato il destino di tutti noi, paolani e non. Perché il “martirio” di Luigi Gravina ha posto la coscienza di ognuno dinnanzi ad una scelta, che ha poi generato un’azione che – come un effetto domino – ha comportato il debellamento di un’organizzazione tentacolare, capace di asfissiare il clima di tutti.
Luigi Gravina è caduto il 25 Marzo 1982, ucciso dalla mano criminale di uomini che si fatica ad annoverare come tali, nel giorno che la comunità internazionale dedica al “ricordo delle vittime delle schiavitù”, intese al plurale perché tante e diverse sono le modalità di sopraffazione, anche se poi rispondono tutte al principio generale del “male”, contro il quale è necessario fare fronte comune.
Per essersi opposto alla schiavitù di chi vigliaccamente accetta la convivenza con il male, per aver rappresentato un fulgido esempio cui potersi riferire, per essere splendente come un Cristo in croce capace anche di perdonare, oggi dobbiamo tutti rivolgere un pensiero grato a Luigi Gravina, estendendolo alla sua splendida famiglia, ed in particolare a sua moglie Luigina, custode di sani principi perpetuati nei figli, vedova di un Uomo con la “U” maiuscola, come la Storia che è riuscito a far cambiare.

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