Parrucca e il libro di Gratteri nel covo del latitante narcotrafficante preso ieri

Nella mattinata del 4 marzo 2022, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata (G.I.C.O.) del Nucleo di Polizia Eco­nomico Finanziaria alla sede e personale della Squadra mobile della Polizia di Stato, Questura di Vibo Valentia, con il prezioso supporto del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Orga­nizzata (S.C.I.C.O.) della Guardia di Finanza e del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato (S.C.O.), coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, hanno rintracciato e catturato, in Roma, il latitante Giuseppe Campisi, detto “Pino”, classe 1960, di Vibo Valentia.

L’arrestato, che già aveva scontato una precedente condanna per associazione per delinquere di stampo mafioso, omicidio doloso ed estorsione, dal 23 ottobre 2019 si era sottratto all’esecu­zione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Catanzaro – sez. Riesame nell’ambito dell’Operazione “Ossessione”, condotta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro, che aveva consentito di disarticolare un’as­sociazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, i cui appartenenti operavano anche per agevolare la cosca MANCUSO, operante in tutta la provincia di Vibo Va­lentia e nei territori di Nicotera e Limbadi.

L’individuazione del latitante, in prossimità della via Tuscolana della capitale, è stata possibile attraverso una ramificata e costante attività di controllo del territorio, svolta con le più moderne tecnologie, unitamente alla rivalutazione dell’ampio patrimonio info-investigativo disponibile sull’imputato e sui suoi familiari.

Le indagini hanno consentito di accertare che, durante la latitanza, per evitare di essere ricono­sciuto, Campisi utilizzava delle parrucche e documenti di riconoscimento contraffatti (fra cui il green pass).

Il 17 dicembre 2021 la sinergia sviluppata dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Catan­zaro e dalla Squadra Mobile di Vibo Valentia aveva consentito di pervenire all’arresto di CAM­PISI Antonio, nipote di Giuseppe, destinatario di un fermo di indiziato di delitto per il tentato omicidio di Dominic Signoretta.

Di seguito alcuni screenshot estratti dal video condiviso dalla Sala Stampa della Guardia di Finanza, in cui si notano alcuni particolari del “covo” dove il latitante si rifugiava, tra i quali la parrucca presumibilmente adoperata per camuffarsi e un libro in evidenza su un comodino, l’opera di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso “Complici e colpevoli”.

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