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Paola – Il comune intima 4mila € ad un anziano per “rigenerazione urbana”

Se non ci fosse stata la conferenza stampa dello scorso 27 Aprile, nel corso della quale sono intervenuti il sindaco di Paola, Roberto Perotta, e la sua vice Marianna Saragò (entrambi, ancora insieme, candidati alle prossime elezioni), probabilmente la notizia odierna non avrebbe avuto molto senso.

Forse uno spiraglio di attenzione si sarebbe potuto trovare partendo dall’ennesimo “pastrocchio” combinato sull’albo pretorio, dove c’è un documento collegato a quanto è stato detto ai giornalisti dai due elementi più in vista dell’amministrazione “di salute pubblica” (ora trasmutata, dopo epurazioni e abbandoni, in “la nostra Paola”).

L’atto in questione, redatto (si presume) dall’ingegner Fabio Iaccino (che lo ha firmato), è un vero e proprio capolavoro burocratico, insistente sulla “attivazione procedura in danno” – per oltre 4mila euro – nei confronti di un cittadino, reo d’essere stato poco accorto alla pulizia del terreno che ha occupato nel corso degli ultimi 30 e più anni. Ciò che rende stupefacente il documento dirigenziale, è il fatto che le generalità della stessa persona contro la quale il comune intende procedere, da che sono coperte con “OMISSIS” nelle prime due pagine, vengono poi svelate nella parte conclusiva, con tanto di specifica relativa al ruolo di “utilizzatore” incarnato dall’anziano.

Sorvolando su questa amenità, che rende probabilmente idea della “frenesia” con cui gli uffici stanno approcciandosi a questo ultimo periodo di “salute pubblica” (nonché primo periodo di “la nostra Paola” in campagna elettorale), ciò che colpisce è l’entità della sanzione, comminata ad una persona molto in avanti con l’età, un vecchietto prossimo al secolo di vita che, quasi certamente, non dispone più neanche delle forze necessarie per agire autonomamente.

«A seguito del presente atto verrà comunicato l’importo, pari ad EURO 4.067,80 IVA compresa nella misura di legge, che dovrà essere rimborsato in favore dell’ENTE dal sig. […], soggetto utilizzatore dell’immobile sito in Paola alla Via Piazzale Piano Torre n. 5». Queste le parole usate dall’ing. Iaccino per ratificare la sua decisione. Un provvedimento che, paragonato a quanto detto dalla vicesindaco Saragò nel corso della conferenza stampa di Aprile, stona non poco col concetto di “rigenerazione urbana” ostentato oggigiorno da chi va in cerca di ri-conferme.

«Oggetto di intervento – ha detto la Saragò a commento del video che ha occupato gran parte della conferenza del 27 Aprile scorso – è stata anche la zona del Faro, per la quale, mediante ordinanza sindacale, si è provveduto ad una bonifica straordinaria di rifiuti e ingombranti, accumulati da anni in quell’area. Un’azione che ha richiesto del tempo per essere realizzata, ma che oggi vedrà il rispristino di una delle parti più belle e panoramiche della nostra città, che nel corso del tempo ha rappresentato un luogo di aggregazione e ritrovo per tutti i residenti e non solo».

A parte il fatto che, da oltre 30 anni, la zona non costituisce in alcun modo un “luogo di aggregazione” (proprio perché resa inaccessibile dal deposito insistente sull’area), sul ripristino a spese del vecchietto nessuno si era espresso, rimanendo nella vaghezza di un’ordinanza sindacale che – comunque – per ciò che riguarda Piano Torre, è l’ennesima, visto che una caterva di atti di tenore simile sono stati riservati alla titolare della società che ha acquistato gran parte degli immobili e dei terreni del quartiere, lasciati però nell’incuria più completa (nonostante la presunta attivazione di procedure simili a quella contro il vecchietto).

Ma si sa, fare la voce grossa coi potenti non è prerogativa di certe personalità, capaci di imporsi coi deboli e di pazientare coi forti.

Comunque, la tanto decantata “rigenerazione urbana” (a spese di un anziano), è il grande risultato che costoro portano oggigiorno all’attenzione della cittadinanza, anche se resta da capire in che modo l’area, su cui insite tutto il necessario per trasformarla in un punto di somministrazione di alimenti e bevande, verrà messa “a sistema”. Forse qualcosa sarà comprensibile quando verrà affidata in gestione? (magari con le stesse modalità che, di recente, hanno caratterizzato affidamenti e concessioni).

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