La Lisistrata hip-hop di Spike Lee

Tra musica, provocazione e tocchi surreali il regista di “Inside Man” e “Fa’ la cosa giusta” aggiorna la commedia di Aristofane per denunciare l’insensata violenza delle metropoli statunitensi

Chi-Raq

Le minoranze negli Stati Uniti e la loro lotta per sopravvivere nei due film della mattinata: si comincia con “Soy Nero” di Rafi Pitts, storia di un giovane messicano per cui l’attraversamento della frontiera non è nulla in confronto all’inferno mediorientale che deve affrontare per ottenere la cittadinanza statunitense. Spike Lee invece mette in scena la “Lisistrata” di Aristofane nella Chicago contemporanea delle guerre tra bande in “Chi-Raq”. Nel suo primo lungometraggio Michael Grandage in “Genius” racconta in una New Tork grigia e malinconica il complesso rapporto tra Max Perkins, editore di Ernest Hemingway e Francis Scott Fitzgerald, e lo scrittore Thomas Wolfe, una storia in cui lavoro e vita privata si intrecciano in maniera inattesa e in cui non è scontato chi sia il genio.

Nella sezione Forum, dedicata ai giovani registi, la strana accoppiata tra il cortometraggio sperimentale “Xénogénèse” del veterano Akihiko Morishita e il giovanissimo Daichi Sugimoto che in “Aru Michi” (“A road”) racconta le peripezie di un gruppo di adolescenti in bilico tra la spensieratezza dell’infanzia e le aspettative e le responsabilità dell’età adulta. Si torna a fare sul serio nella sezione Panorama con “Shelley” di Ali Abbasi, onesto horror danese sui rischi della procreazione assistita. “Aquí no ha pasado nada” di Alejandro Fernández Almendras è invece lo sconsolante resoconto di una notte di bravate in cui a pagare sono ancora una volta i più deboli.

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