Dissesto

Il banco del bilancio

La prova del “banco” è, per un motore, la prova più impegnativa che c’è. Ingegneri e meccanici posizionano il propulsore su un attrezzatissimo pianale e, dopo averlo imbottito di sensori, lo “strizzano” fino al limite delle sue capacità. I tubi di scappamento sono resi fluorescenti dal passaggio del gas di scarico pompato a massimo regime di rotazione dai pistoni. Tutto trema, fuorché il banco. Una volta terminata la procedura vengono raccolti i dati e, se è il caso, si approva l’unità deliberandone la produzione in serie.

Ovviamente questo si fa con i prototipi e con le macchine a cui è successo qualcosa di grave, quelle che – per intenderci – hanno subìto perlomeno un danno tale da essere riparato solo previa “ricostruzione” di pezzi andati perduti. Tutto, prima o poi, passa al banco.

Trattandosi di “meccanica”, ogni azione e reazione è governata dalla fisica e – quindi – dalla logica. Quindi, logicamente, si prevede un esito che l’esperimento dovrebbe confermare. Quando ciò non accade, logicamente s’indaga e – se la logica su cui si fonda il progetto è giusta – si trovano i motivi per i quali qualcosa dev’essere riprogettato o semplicemente sostituito.

Se la logica è sbagliata o, peggio, se non c’è una logica nel progetto: raccapezzarsi diventa impossibile.

Ora, a parte situazioni emotive e sentimentali, ogni azione umana formale prevede la logica. È logico andare in tribunale con i calzoni lunghi, è logico non parcheggiare laddove le strisce sono gialle ed il posto è riservato ad un portatore di handicap, è logico rispondere se chiamati ad un dovere compatibile con la formalità del ruolo ricoperto. Insomma anche nelle umane attività alle volte soggiace la meccanica e, quindi, si può determinarne che esistano ambiti nei quali la “prova del banco” possa dare riscontri attendibili.

La politica è un’attività abbastanza formale nella quale ruoli e responsabilità sono ben delineati. Sottoponendo questa formalità alle leggi della meccanica, si potrebbero ipotizzare migliaia di prove al banco, ma quelle ipotetiche non sono prove “esperibili”. Nella vita non possono essere celebrati processi alle intenzioni.

Ricordo tre mesi e mezzo fa: Piazza IV Novembre era un carosello di luci e colori, clacson e trombette – no, non era la finale degli Europei – era la celebrazione di un’elezione. Di quattro mesi e mezzo fa ricordo comizi e scrosci d’acqua, battute e contromosse. Di cinque mesi fa ricordo la certificazione dello sforamento del patto di stabilità.

Sotto le azioni formali soggiace una logica, una meccanica che può essere messa alla prova del banco. Perché, se consapevoli della situazione, si è continuato a ridere e festeggiare, a organizzare sagre e a mettere mano a situazioni accessorie?

Perché ora paventare il rischio “dissesto”? La prova “del banco” non era stata fatta quando si sono urlati investimenti certi per Paola? E le conferenze sul porto, perché sono state fatte?

Probabilmente l’analisi dei dati ha richiesto più tempo del previsto, tuttavia è strano che – coloro i quali hanno avuto il privilegio di sedere in Consiglio Comunale anche se sui banchi della minoranza – non sapessero di una situazione grave. O ci sono cose che sono state fatte all’insaputa del Consiglio?

Se Paola dovesse dichiarare il dissesto allora sarebbe perché qualcuno ha compiuto azioni di nascosto, cosa gravissima. Ma se coloro i quali sedevano in Consiglio nella scorsa legislatura erano invece informati d’ogni movimento, allora è grave che non abbiano mai posto un freno o che non abbiano lasciato tracce di lotta sul registro delle azioni dell’amministrazione precedente.

A questo punto la richiesta di chiarimenti inerenti il “bilancio” è la prova del banco principe di ogni prova. Se questa amministrazione, che ha elaborato progetti e tracciato rotte lungo le quali far correre il futuro di Paola, dovesse arrestarsi alla prova del banco sarebbe un danno per la Città. Per tutti i cittadini che con il loro voto hanno inteso cambiare e per quelli che, pur non avendo votato per i vincitori, s’aspettano una perizia ed una maturità tali da mettere Paola al riparo dalle secche della stagnazione. Mollare dopo un’estate di caroselli e fuochi d’artificio, dopo le mazzate dello spread e della benzina a due euro, dopo l’abbattimento di un’isola pedonale e della raccolta differenziata, potrebbe essere molto dannoso per il senso di fiducia che i cittadini ripongono nella politica. Se dovesse venire un “tecnico” per ripristinare la situazione, così com’è avvenuto per la Nazione, gli unici a pagarne le conseguenze sarebbero proprio gli appartenenti alla categoria “popolo”.

A questo proposito vorrei ricordare lo splendido esempio dell’ex pilota Alessandro Zanardi. Ha perso le gambe in un incidente di gara ma quest’estate ha vinto due ori ed un argento  alle paralimpiadi di Londra. Consapevole di essere senza gambe ha scelto di gareggiare laddove poteva, ed ha vinto. Si è allenato, ha creduto, ha progettato e non si è mai abbattuto. Ha provato e riprovato, ha anche partecipato alla progettazione della bici con cui ha vinto. Anziché odiare, ha amato.

Se Paola è rimasta senza gambe, invece di aspettare l’arrivo di un tecnico che gliene innesti di nuove, sarebbe bene collocarla in una categoria nella quale possa eccellere con questo handicap.

Dopo i suoi due ori, a Zanardi è stato proposto di gareggiare ancora in monoposto nientemeno che ad Indianapolis. Se Paola si dimostrasse capace di agire anche in questa incresciosa situazione, allora un giorno non lontano potrebbe tornare ad occupare il posto che le compete, garantendo un presente ed un futuro ai suoi cittadini. Se Paola dovesse invece piangere sulle gambe perdute, allora anche il resto andrà in malora. La prova del banco, a questo punto, è fondamentale.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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2 comments

  1. Caro caporedattore, non riesco a trovare l’indirizzo di posta elettronica, avevo intenzione nei giorni scorsi di passarvi la nota stampa dell’ ass. paolab. e su facebook non ti ho trovato… comunque la puoi anche copiare dal sito http://www.paolab.eu 🙂

  2. Che non succeda mai piu’.
    Sicuramente in apertura va’ dato atto all’amministrazione comunale di Paola che poter contare sul pronto intervento dell’elisoccorso e’ un servizio prezioso ed utile. Conoscendo la conformazione territoriale va’ anche detto che non e’ certo facilissimo trovare delle zone che abbiano caratteristiche idonee per effettuare le operazioni di emergenza in tutta sicurezza e con i dovuti conforti.
    Ma leggendo le notizie apparse appena qualche giorno fa’ sulla stampa locale in riferimento al piccolo bimbo che nonostante le ustioni fossero davvero rilevanti, ha dovuto attendere minuti preziosi per poter ricevere assistenza dall’elisoccorso, poiche’ l’area mercatale era colma di rifiuti accumulatesi durante il mercato domenicale, da cittadino prima e da rappresentante dell’assopciazione Paolab mi fa davvero adirare. Adesso, tenendo a mente le premesse precedentemente sottolineate mi chiedo una cosa: e’ possibile che nessuno dell’amministrazione comunale riesca a vigilare su coloro che dovrebbero occuparsi della pulizia dell’area? Purtroppo passandoci spesso per via delle ferrovie, vi assicuro che e’ uno spettacolo al quanto indecoroso. La plastica e le cartacce vengono delle volte semplicemente rimosse dal vento, del quale tutti conosciamo la forza proverbiale, il quale trascina i rifiuti sino il ponticello adiacente la suddetta area, causandone spesso anche l’otturazione delle tubature che di conseguenza fanno tracimare le acque del fiumiciattolo. Oppure capita che i sacchetti colorati di plastica „trascinati da eolo”, vengano ad impigliarsi tra le sterpaglie nelle scarpate delle ferrovie circostanti, donando al viaggiatore che sopraggiunge nella nostra cittadina (anche) dopo la lunga galleria, una prima impressione di dubbio gusto „artistico”, per quanto possa valere il mio parere personale.
    Ma voglio ritornare su un punto che credo sia davvero importante, ovvero quello dell’elisoccorso: se fosse stato necessario per chicchessia ricevere urgente assistenza dallo stesso elicottero di domenica, giorno in cui si svolge il mercato, dove sarebbe stato possibile atterrare e prestare soccorso? Sul prato sintetico del Tarsitano o nell’area ad esso adiacente? Magari anche durante un evento sportivo, correndo cosi’ il rischio di non riuscire a gestire le genti gia’ presenti? L’idea di spostare il mercato domenicale e’ gia’ presente, ma sino a quel momento? Credo che come me pero’, nella nostra Paola e non solo, ci siano tante persone che hanno a cuore l’incolumita’ e la salute della collettivita’, e magari sono arrivati gia’ a porsi le mie stesse domande, trovando soluzione alle stesse. Il confronto e’ piu’ aperto che mai, e noi dell’associazione Paolab vogliamo contribuire a trovare una soluzione efficiente alle problematiche qui sintetizzate.
    Emanuele Carnevale presidente Ass. Paolab.
    (visto che non so come mandartelo l’articolo lo posto qui France’! ciao!

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