Domani 2 ottobre si torna in Corte d’Assise a Cosenza per il processo a carico di Cesare Coccimiglio, imprenditore amanteano su cui pende l’accusa di disastro ambientale e contaminazione delle acque dovuta all’interramento di rifiuti tossici nell’alveo del fiume Oliva, ad Amantea, dove sono stati rinvenuti rifiuti contaminati da metalli pesanti, idrocarburi e da Cesio 137, un radionuclide artificiale. Processo che vede implicate anche altre quattro persone, in qualità di proprietari dei terreni in cui sono stati interrati tali rifiuti.
Inoltre, sempre domani, si saprà se le richieste di costituirsi parte civile da parte di associazioni e cittadini che avevano presentato domanda nelle precedenti udienze, siano state accettate.
Il 4 luglio scorso infatti, data dell’ultima udienza, le richieste di costituirsi parte civile erano state numerose: oltre a quelle dei comuni di Amantea, San Pietro in Amantea, e Serra d’Aiello,– che il gup di Paola aveva già accettato il 24 ottobre durante l’udienza preliminare – , hanno presentato richiesta la Regione Calabria, il Ministero dell’Ambiente, il WWF, Legambiente Calabria, il Vas, l’associazione Anpana e il Comitato Civico Natale De Grazia. Inoltre ne avevano fatto richiesta anche numerosi abitanti della zona del fiume Oliva e loro familiari, che a causa dell’interramento dei rifiuti, hanno subìto gravi danni alla salute, in quanto negli ultimi anni c’è stato un forte aumento della percentuale delle patologie tumorali.
Cosa che ha suscitato non poche polemiche, è stato il non costituirsi parte civile del comune di Aiello Calabro, nonostante all’interno del suo territorio ci siano, come negli altri comuni confinanti col fiume e con la vallata, zone inquinate; tant’è vero che anche la Procura di Paola aveva indicato la cittadina come parte lesa. I cittadini aiellesi, delusi e incazzati per questa decisione presa unicamente dal sindaco Francesco Iacucci senza che nessun cittadino sia stato consultato, hanno spedito lo scorso 29 agosto una lettera indirizzata alla giunta comunale, in cui veniva chiesto il perché di questa decisione, e si invitavano gli assessori, i consiglieri e il sindaco stesso, a svolgere un consiglio comunale aperto a tutti, durante il quale mettere all’ordine del giorno la costituzione di parte civile nel processo, richiesta che può essere presentata fino a domani, giorno dell’udienza.
Ma fino ad oggi nessuna risposta è stata data ai cittadini aiellesi – così è stata firmata la lettera – né dalla maggioranza né dalla minoranza, e nessun consiglio comunale è stato convocato per parlare apertamente con la popolazione della situazione, che risulta invece gravissima, visto che ormai da tempo la nocività del territorio, in seguito a carotaggi e indagini condotti sia dall’ArpaCal che dall’Ispra, è purtroppo una realtà accertata.
Attendiamo quindi l’esito di questa giornata, sperando che le richieste di costituirsi parte civile vengano accettate, e che la bonifica della vallata dell’Oliva si avvicini di qualche passo.