Quando la fiamma è arrivata in Piazza del Popolo (evento del quale, nella parte finale del video che segue, daremo conto integralmente), il viso di Don Bruno di Domenico appariva rilassato. Maria Pia Serranò sembrava essersi lasciata alle spalle una grande tensione, effetto dell’emozione per un’iniziativa andata a buon fine. Francesco Aloia è rimasto concentrato, attento a che ogni dettaglio non sfuggisse alla solennità dell’evento. Il gruppo paolano dei Boy Scout vegliava, assorto su una creazione di propria identità. Il Sindaco non c’era.
Quando la fiamma della pace, proveniente da Betlemme, ha iniziato a rischiarare la Piazza del Popolo, un sospiro di sollievo s’è espanso nell’aria ed ha preso la forma di una preghiera (integralmente riportata nel video allegato). Un “Padre Nostro” che ha echeggiato nella Piazza forse più rappresentativa dell’identità paolana, tra le colonne di una natività ed alle spalle marmoree del Santo Patrono, risuonava l’invocazione all’Amore sovrano che trascende e discende. “Sia Santificato il Tuo Nome”, mentre la luce splendeva vicino ad una culla che tra poco sarà il posto “occupato” dal più illustre Bambino della Storia.
Così, il Lume di Betlemme, è stato “consegnato” alla Città di Paola. Splendido ora riluce alla Chiesa del Rosario e, per chi volesse, è lì a testimoniare la richiesta di una Pace necessaria a Paola, fondamentale al punto da richiederne un Assessorato apposito. È infatti risaputo che su spinta dell’allora Provinciale dei Minimi, Padre Rocco Benvenuto, l’Amministrazione Ferrari ha istituito un incarico di Giunta, designando nel Sindaco stesso la figura amministrativa legata al concetto della Pace.
Soprattutto per questo, ma non solo per questo, Basilio Ferrari era anch’egli presente all’arrivo della fiamma nella stazione di Paola. E come tutti coloro i quali è stato possibile incontrare, anche il Primo Cittadino ha voluto rivolgersi al Simbolo per augurarsi, ed augurare, l’avvento di un sentimento capace di ricucire gli strappi disordinati del tessuto sociale paolano (anche di questo, il video che segue contiene l’istantanea).La speranza comune è che a questo appello possano seguire dei fatti, altrimenti tutto quello a cui si è assistito Sabato sera rischia di diventare l’ennesima scenografia vuota di una tragedia alla quale la Città non ha più intenzione di assistere.
Vuoi per mancanza di pazienza, vuoi perché è frutto di una trama «assurda» (per citare l’aggettivo, adoperato dalla Presidente Emira Ciodaro, per definire il Consiglio Comunale).
L’unico appunto allegato al Video che segue la Storia e il Messaggio del Lume, ricevuta dalla Consigliere Serranò, è relativo all’atteggiamento di “qualcuno” che, al momento dell’arrivo del treno in stazione, ha pensato bene di puntare dei potenti raggi laser (a luce verde) verso la cabina della motrice nella quale opera il macchinista. E’ un comportamento da idioti irresponsabili.
La STORIA
La Storia della Luce di Betlemme nasce dal coinvolgimento dello scoutismo austriaco ad un’iniziativa di beneficenza, “Lichts in Dunkel ” – Luce nel buio, che da Linz porta la luce della grotta di Betlemme in tutta l’Austria.
Di anno in anno è cresciuta la partecipazione e l’entusiasmo per la consegna della “Luce della Pace” tramite i Gruppi Scout. Sempre più numerosi sono gli scout che vi prendono parte. Quasi ogni anno la Luce della Pace di Betlemme è stata portata in un “nuovo” Paese europeo.
Nel 1996 c’è stata in Italia la prima distribuzione a livello nazionale della Luce della Pace, similare a quanto avviene in Austria, utilizzando il mezzo ferroviario per una staffetta di stazione in stazione: la Luce in quell’anno ha toccato oltre 100.000 persone, 5000 scout, 48 città e paesi.
Il MESSAGGIO
La Luce della Pace va diffusa a più gente possibile: ricchi e poveri, colti e ignoranti, bianchi e neri, religiosi ed atei, La Pace è patrimonio di tutti e la Luce deve andare a tutti. Si vorrebbe che la luce della Pace arrivasse in special modo nei luoghi di sofferenza, ai gruppi di emarginati, a coloro che non vedono Speranza e futuro nelle vita. L’occasione della distribuzione può essere occasione di Buone Azioni: fare compagnia a chi è solo, visitare gli ammalati, dar da mangiare a chi ha fame, … anche il carcere è un posto ove la Pace va Portata!
COSTRUTTORI DI PACE
La parola “pace” ci richiama alla mente immagini di serenità, di tranquillità e non leghiamo questo termine a concetti dinamici. Mentre invece la pace richiede impegno e tenacia. Quale migliore occasione ci offre la “Luce di Betlemme” per farci costruttori di pace?
Ogni anno riceviamo dai vari gruppi testimonianze e relazioni sulle attività svolte in occasione della distribuzione della “luce” nelle varie realtà locali. Ci arrivano le vostre veglie, poesie, pensieri, relazioni degli incontri, fotografie. Queste testimonianze noi le raduniamo in un libro che viene stampato e distribuito nel viaggio successivo. La stessa cosa avviene in Austria dove riuniscono le relazioni di tutti gli stati aderenti per poi stamparle in una relazione unica. La Luce della Pace non ha solo un significato religioso, ma traduce in sé molti valori civili, etici, morali accettati anche da chi non pensa di condividere una fede. Perciò accogliamo coloro che vorranno partecipare alla distribuzione anche se non cristiani, purché condividano i valori di Pace e Fratellanza che la Luce della Pace porta con sé.
Il VIDEO
Buona Visione.