Patres a Lamezia

Un’intenso «Patres» conquista la scena teatrale di Lamezia

Il suono del mare. Panni stesi. Un bastone che si fa strada, nel buio. Una corda, a tenere legato un giovane in cerca di risposte, ad una terra bagnata dal mare. Quel mare che ha portato via un padre, che tornerà probabilmente mai più. Inizia così “Patres”, con la regia di Dario Natale e Saverio Tavano e la drammaturgia di Saverio Tavano, andato in scena il 30 e il 31 gennaio a Lamezia al Teatro politeama.

Protagonisti oltre a Dario Natale, il padre, Gianluca Vetromilo, suo figlio, cieco dalla nascita e orfano di madre. Ogni giorno si siede dove le onde si infrangono, e mette le mani avanti per conoscere l’orizzonte che si fonde nel mare. Lo stesso che ha inghiottito numerose navi dei veleni, mai più ritornate. In compagnia del suo cane e con il sottofondo degli aerei dell’aeroporto di Lamezia, “gli apparecchi” come li chiama lui, attende.

Una storia di abbandono quella interpretata da Dario Natale e Gianluca Vetromilo, di un padre che parte su una nave che non fa ritorno. E quest’ultima è protagonista di una delle storie che ama raccontare al figlio, che quando ascolta non è più ceco, ma vede tutto attraverso le sue parole. E la storia che l’uomo racconta, e che racconta anche al pubblico, è quella di una delle imbarcazioni fatta affondare dal suo stesso equipaggio. «C’è puzza sulla nave» dice. «Di cosa? Cosa c’è che puzza, papà?» . «Che ne so di questi discorsi, che domande mi fai? Che ne so io!» è la risposta prepotente ed evasiva del padre.  Un subbuglio generale su una nave al cui timone c’è un “capitano per un giorno”, proprio come colui che sta ascoltando, con gli occhi chiusi. Poi d’un tratto tutto finisce. Quelle parole sono solo un ricordo lontano nella mente del ragazzo. Non gli resta che ritornare a sedersi in riva al mare, con il suo cane di fianco, e con gli aerei che decollano e atterrano, aspettando che l’uomo ritorni, riempiendo quel vuoto rimasto. Lo tesso vuoto che rimane allo spettatore, che con un po’ di tristezza per la sorte del giovane, non può far altro che applaudire la sentita e intensa interpretazione alla quale ha appena assistito.

Patres a Lamezia, la scena teatrale calabrese ringrazia.

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