Il punto più alto del gioco del poker è la “scala reale”, imbattibile se “all’Asso di Cuori”. È il punto sul quale si può puntare una vita, la casa, l’attività e il futuro. È quello che serve se si vuol lasciare il tavolo da “VINCITORI”. Perché sarebbe la puntata definitiva della partita. La puntata esemplare.
Una Scala Reale non si ottiene per “un colpo di fortuna”, è frutto di calcolo e ragionamento, di finte, bluff e “cambi col mazzo”. Una Scala Reale arriva laddove si sono create le condizioni per farla discendere.
A Paola, il 21 Giugno, tutto sarà pronto per “spizzare le carte” con il desiderio di incontrare una “Scala”, perché i giocatori di questa mano saranno i “pokeristi” che andranno al Jaragua.
È stato infatti organizzato un Torneo di Poker che, nel pomeriggio di Sabato (a partire dalla 18.00) , nelle intenzioni degli organizzatori, Andrea Botta ed Emanuele Molinaro, rappresenta la preparazione di una “Scala” intesa come concatenazione della solidarietà, sentimento d’Amore simboleggiato dal “cuore”. Quindi, a Paola, ci sono almeno tre quinti “a cuore” con i quali affrontare la mano in gioco. È il momento di vedere se le altre due carte “arrivano”, se sarà una “reale” o una “doppia coppia”, un “tris”, una “mista” o un “colore”, un bluff o un punto perduto a favore del “niente”.
Ma per fare questo è necessario puntare nel piatto, crederci. È fondamentale muovere la mano ed allungare la fiche verso il posto in cui converge il destino del gioco. Lasciarla lì ed “aspettare” che intervenga quel pizzico di fortuna misto ad una dose di calcolo della probabilità.
Quella parte “consapevole del rischio” e quell’altra che “ci crede a prescindere”, in questo caso, basate sulla considerazione attribuita in Città al concetto di “solidarietà”.
Per giocare la mano al meglio, i già citati organizzatori, insieme a Gianfranco Brillantino e Romolo Botta, hanno predisposto un evento che è frutto di una “catena” di solidarietà. Il fine ultimo è stato fissato in un premio costituito per tre quinti dalla “base” da devolvere in beneficienza, e per due quinti dalla “buona volontà” del vincitore (che potrà decidere se tenerselo o donarlo ulteriormente). Coloro che hanno predisposto (la Casa dei Donk), collaborato (il Rotaract Club) e patrocinato (il Comune di Paola), insieme a coloro che si iscriveranno al Torneo, contribuiranno a far aumentare le probabilità che un bimbo paolano possa vedersi trapiantato un cuore sano.
Per far arrivare quel pizzico di “fortuna” necessaria al “giocatore” è necessario che anche coloro che sono ai bordi del tavolo contribuiscano alla “puntata”.
A tutti coloro i quali si sentono vicini al tavolo della solidarietà è quindi rivolto un invito importante: Sabato, presso la sala “Jaragua” (a Paola – CS), c’è bisogno di “una mano” per sorreggere il ventaglio di cuori che vuol tramutarsi in una vittoria “definitiva”. Per aggiungere altri cuori insieme a quell’asso, quell’unico cuore, nel petto di un bambino che vuol vincere la Sua partita.