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Raffaele Ganeri è (anche) un Pittore. Di quelli con la “P” maiuscola perché impegnati a tracciare non solo un segno su tela, ma un solco emotivo nello sguardo di coloro che si affacciano sui suoi quadri.
Raffaele Ganeri ha tenuto una mostra, presso l’Auditorium “Marcelli” della Chiesa di Santa Maria degli Angeli in Via Sant’Agata a Paola, un’antologica che ha racchiuso più di quarant’anni di lavoro, di arte e di impegno sociale.
Al centro della sala il dipinto più in vista raffigurava una scena ormai troppo familiare, un barcone colmo di migranti dallo sguardo smarrito ma pieno di speranza, contemporaneamente nostalgici, impauriti e fiduciosi nella possibilità di un futuro migliore. Quadri “di” diversi, non solo “diversi”. Come gli anziani malsopportati dal progresso che li comprime in uno spazio dove possono soltanto consumare e consumarsi, come i bambini, privati della possibilità di un ambiente sano in cui crescere e coltivare principi autentici. Quadri di “versi”, poetici, oscillanti tra le tematiche più attuali ed i classici propedeutici di ogni riflessione.
Legato e slegato alla sua terra, navigatore e guardiano di coste floride e sfiorite, Raffale Ganeri ha concesso un’intervista in cui esprime l’urgenza di un cambio di rotta capace di ripristinare legami apparentemente sciolti, una svolta che coinvolga popoli e generazioni nel moto virtuoso della riscoperta delle intime radici che nutrono l’umanità, quella caratteristica propria del genere che governa il mondo e che oggi appare dispersa in mezzo a medium ipertecnologici e sistemi economici disumani.
Una mostra che, chiunque non avesse avuto la possibilità di vedere è ora “compressa” nel Video che segue.
Buona Visione
