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di Fabrizio Di Buono
L’embargo dichiarato nei confronti del mercato russo ha comportato il rientro di camionate di frutta. Camionate non per modo di dire, ma perché è davvero così: i tir tornano indietro con il loro carico. Pertanto è stato deciso di distribuire il carico a tutta la popolazione, nessun escluso, ricchi o poveri che siate. Che sia bontà del Re, che sia bontà di qualcun altro? Si sa solo che sono carichi inviati dall’Unione Europea, gestiti dalla Regione Calabria, ma che, nei comuni dove viene effettuata la consegna, sindaci e amministratori, candidati alle regionali e non, dicono semplicemente: “stiamo consegnando”, “è stata consegnata”, “comunicano a tutta la popolazione”. Cari sudditi, per fare ciò ci si deve recare presso il Municipio per ritirare un buono, uno per famiglia, che permetterà di ritirare la propria cassetta di frutta.
Ah com’eran belli i tempi di Achille Lauro, dove pasta e caffè distribuiti in piazza facean consenso, a due giorni dall’elezioni, a un giorno dal silenzio speso nel mangiare ciò che il buon Achille, armatore, monarchico e democristiano, dava con tutta la sua bontà a tutta la popolazione. Andate gente, andate, il 21 novembre non è il 24. Che fretta c’era maledetta verduriera, che fretta c’era? Non bastava aspettare tre giorni in più, per svolgere la tua bontà elargita a tutti noi? Non poteva essere destinata alle associazioni che si occupano delle fasce sociali svantaggiate e quindi essere distribuita tra chi ha realmente bisogno? Non poteva conservare la dignità del cittadino e risparmiare l’insinuazione del dubbio? E’ frutta destinata al commercio internazionale, non c’è rischio del marcire, è frutta che matura sul banco, matura nel tragitto, è frutta che ha tempo, ma non tanto tempo se c’è da maturare una scelta che prende forma attraverso due linee rette e perpendicolari tra loro, in una meglio conosciuta X.
A noi non resta che ricordare la dignità, buona compagna, ora smarrita e mai pianta. Ora sconosciuta. Ci manchi, ma se abbiamo frutta, ce ne faremo una ragione.
