Le atmosfere di Ivo Ferreira e il nuovo film di Téchiné nella terza giornata della Berlinale
La giornata si apre con “Cartas da guerra” (“Lettere dalla guerra”) di Ivo Ferreira, film epistolare che racconta i tormenti della lontananza di un soldato dalla sua donna, in un’Africa crepuscolare in cui anche la savana ha le tonalità grigie di una città europea sotto la pioggia. E dall’Africa si torna a Berlino con “24 Wochen” (“24 settimane”) di Anne Zohra Berrached che segue Astrid, attrice comica di successo, nella difficile decisione di portare a termine la gravidanza di un bambino down. Il veterano André Téchiné, con tocco leggero ma non banale, segue invece le vicende di due adolescenti alle prese con i loro primi turbamenti e le prove della vita in “Quand on a 17 ans”.
Anche quest’anno la sezione Panorama propone film di buon livello: si comincia con la produzione franco-belga “Les premiers, les derniers” di Bouli Lanners, farsa apocalittica in cui un’umanità fragile e spietata cerca di sopravvivere tra paesaggi devastati e gangsters improbabili che si interrogano sul senso della vita. Il lato oscuro di un’Austria apparentemente ordinata e felice in “Kater” di Händl Klaus, inquietante indagine sulla vita di una coppia sconvolta da un incidente domestico apparentemente accidentale. Ancora adolescenti alla ricerca della loro strada in “Little Men” di Ira Sachs, film che riesce a creare un’oasi di umanità e solidarietà nel caos e nella frenesia di una New York luminosa e dai contorni netti.