cuore del marsili

Il Cuore del Marsili – Geronimo e Lola: perché farsi mordere da chi abbaia?

Se la storia di Irina, circa il giudicare dalle apparenze, era notevolmente triste, quella che racconto oggi ha del comico.

Geronimo è un tipo:

pacifico, quindi ama la pace;

paciere, perché mette pace;

pacifero, poiché porta pace;

pacificatore, dato che sa come pacificare;

pacifista, infatti sostiene la pace.

lato-dolceGeronimo, è anche un pacioccone, ma questa volta suo malgrado, è stato accusato di malvagità contro gli animali, da chi senza dargli possibilità di spiegazione lo ha visto aggredire un cane con un martello.

Chi era in macchina con lui, ha potuto costatare l’ira proverbiale delle persone calme, una reazione esagerata nei confronti di un cane, colpevole solo di abbaiare, in fondo, contro un estraneo che stava entrando nel suo territorio…L’accompagnatore non ha detto una parola, paurosamente non ha chiesto spiegazioni per non incorrere nello stesso trattamento qual ora le sue domande non avessero avuto gradimento. Nonostante il silenzio di Tommaso, Geronimo intuisce che qualcosa non va. Ha capito che tutto dipende dall’inconsueto gesto e svela l’arcano.

Questa la sua versione.

Cara Omega, io ho il massimo rispetto per gli animali e provo una simpatia sconfinata per quelli domestici, ma a volte ti trovi in situazioni imprevedibili o almeno difficili da gestire. Prendi ad esempio quando facevo le consegne a domicilio… per arrivare da un mio cliente fisso ero costretto a passare, sempre di sera e al buio, davanti a un caseggiato che condivideva la corte con la casa di questa persona; immancabilmente ero terrorizzato da un cane. Fosse stato uno di quelli minuscoli, tutto abbaia abbaia, sarebbe stato un conto, ma accidenti questo era di taglia media e davvero con la faccia feroce e gli occhi desiderosi di un azzanno a un mio polpaccio.

Sai cosa accadeva ogni volta? Che terrorizzato, indietreggiavo, mi chiudevo in macchina, telefonavo il mio cliente che scacciava il cane con un niente e veniva a raccogliermi pietosamente lì dove mi ero nascosto.

Una di queste simpatiche sere ho pensato bene che non avrei ferito ancora una volta di più il mio orgoglio e sarei arrivato a suonare il campanello del mio cliente, come nulla fosse. Con la consegna c’era un gadget quella sera… un martello di sicurezza, di quelli con la punta di acciaio, quelli che vedi negli autobus per rompere i vetri in caso di emergenza. Quella sera decisi che sarebbe stata la mia difesa contro il cagnaccio desideroso dell’azzanno.

E’ bastato un solo movimento del braccio, secco, uno solo… si perché il cagnaccio anche quella sera era deciso a non farmi passare, e l’ho centrato in testa; preciso, chirurgico, come non mi sarei mai immaginato.

Quella sera sono passato, il mio orgoglio ha gioito perché ho suonato il campanello del mio cliente come se nulla fosse e ho fatto con sveltezza e professionalità la mia consegna; ma dalla volta successiva quel cane non l’ho visto più e si è insinuato in me un dubbio: l’avrò ferito a morte? E se tutti i postini, i corrieri e chi consegna a domicilio, portassero un martello, quanti cani resterebbero in vita? Cagnolini o cagnacci che siano?

Forse non è stato un modo esemplare di salvarsi i polpacci da un’antirabbica, ma coltivo l’opinione che quel cagnaccio con la botta in testa abbia cambiato atteggiamento verso gli umani, nel suo territorio, sperando sia rimasto solo ferito.

Conclusione: qui da noi ancora si ride…però ci dispiace per il cane!

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