fabio pavone

Paola – Carte negate in Comune su “certe assunzioni”, la Procura indaga ancora

Dover “dare conto” riguardo il protrarsi di aggiornamenti in merito a situazioni pregresse, è un compito cui il cronista giudiziario, di qualsiasi Testata Giornalistica, non può sottrarsi.

Il fatto di oggi è pubblico, riguarda la pubblica amministrazione, coinvolge personaggi pubblici e risale al 2017.

La Procura della Repubblica di Paola, ha ritenuto necessario allungare i tempi dell’indagine relativa ad accadimenti verificatisi in Municipio nell’Aprile di quell’anno, allorquando un gruppo di consiglieri comunali chiese, senza successo, di visionare gli incartamenti relativi all’assunzione dell’ingegner Fabio Pavone (clicca), “ferrariano” responsabile dell’Utc e oggigiorno impiegato comunale a tempo indeterminato.

Il fatto che sussista “giusta causa” per acquisire ulteriori elementi rispetto all’attività già compiuta e tutt’ora in corso, significa che gli inquirenti hanno necessità di approfondire i motivi per cui Francesco Aloia, Graziano Di Natale, Giovanni Politano e Francesco Sorace, si siano ritenuti offesi nei propri diritti, rilasciando – a verbale della Polizia – la versione dei fatti da cui è scaturita l’attività di indagine.

Basilio Ferrari, Ida Casacchia e Mauro Perfetti, rispettivamente sindaco dell’epoca, dipendente comunale e “firmaiolo” (vale a dire “assunto per assumere”, decaduto allo scoccare dell’ora in cui la fascia tricolore ha cambiato petto).

Un trittico sui cui ruoli è stato ritenuto opportuno approfondire le verifiche.

Articoli contestati: 323 e 328 del codice penale, vale a dire “abuso d’ufficio” e “rifiuto ed omissione di atti d’ufficio”.

Ora, se non è una notizia importante da dare questa, coloro che si lagnano della sua diffusione, spieghino almeno che tipo d’informazione vorrebbero per la cittadinanza.

Magari, per costoro, sarebbe preferibile parlare del fatto che, in città, qualche sconsiderato getta confezioni di uova nel compattatore che serve per le bottiglie di plastica, oppure che si approfondisca l’aspetto politico di un centrodestra che a Paola sta riorganizzandosi, secondo una mappatura che prevede tanti cambiamenti rispetto al passato recente.

Magari, per quanti adesso sono schierati contro la stampa locale, sarebbe meglio concentrare l’attenzione sulla quantità di incongruenze esistenti nell’atto di affidamento del “vecchio” Parco Europa, oppure volgere lo sguardo su ciò che sta continuando a verificarsi in merito alla dichiarazione di dissesto.

Ovviamente sarebbe fiato sprecato, perché l’ennesimo rigurgito d’odio rivolto alla categoria dei giornalisti, è di quelli che dimostrano uno stato di incompatibilità permanente.

Pertanto, rivolta solo a quanti hanno la curiosità e l’interesse di capire come mai il nome dell’ex sindaco è tornato alla ribalta dell’informazione, segue una piccola cronistoria.

Del famigerato “bando vestitino”, partito con “Google Maps” e arrivato col Gps (clicca), sono state riempite pagine di carta stampata, perché probabilmente ha rappresentato un caso “esemplare” di cavillosità, di verifiche e controprove funzionali a giungere al risultato.

Delle modalità d’assunzione «di n. 3 istruttori direttivi tecnici» – dirigenti a tutt’oggi operanti nella pianta organica del Comune, con stipendi regolarmente corrisposti (e ci mancherebbe altro!) perché trattasi comunque di persone che il loro lavoro lo stanno eseguendo – sono stati sviscerati quasi tutti i passaggi, compreso quello relativo al rifiuto di firmare, opposto dai responsabili (caposettore al personale e segretario comunale) abilitati a formalizzarne l’ingresso

Una vicenda partita “strana”, proseguita fino allo scopo ma a tutt’oggi non conclusa.

Perché appaiata alla notizia relativa alla proroga d’indagine, c’è quella inerente la giusta pretesa del dottor Mauro Perfetti, il quale ha richiesto il saldo della sua prestazione professionale.

Anche in questo caso, anziché risolversi, il mistero s’infittisce.

Il tempo è passato senza aver sciolto i nodi che, nella circostanza, riguardano la “copertura finanziaria” funzionale all’assunzione e al mantenimento del professionista in questione.

Stanti alcuni rilievi, i conti non tornerebbero, ed è probabile che anche questa operazione andrà a costituire una voce nei “debiti fuori bilancio” su cui, a breve, sarà chiamato ad esprimersi il Consiglio Comunale.

Quindi un fatto di “dominio pubblico”, con conseguenze pubbliche, non una persecuzione mediatica.

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