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Paola – Ultimi botti d’amministrazione: “via libera” a nomine e concessioni

Di recentissima pubblicazione, sull’albo pretorio del comune di Paola sono comparsi atti sul fronte amministrativo, che testimoniano la prosecuzione dell’esperienza sindacale di Roberto Perrotta, primo cittadino in carica fino al passaggio del testimone col vincitore del ballottaggio.

D’imperio, l’attuale timoniere del Sant’Agostino ha deciso di nominare il «Responsabile per la transizione digitale” (RTD) del comune di Paola, ai sensi dell’art. 17 del d.lgs. n. 82/2005 “codice dell’amministrazione digitale” e s.m.i.». La scelta è caduta sull’ing. Mariarosaria Mangialavori, recente innesto nella pianta organica dell’ente, che a partire dal 10 Giugno – data di emanazione del decreto – ha assunto il nuovo ruolo, che presumibilmente cesserà all’atto del cambio di guardia, quando ad avere facoltà di emettere simili dispositivi, sarà uno tra Emira Ciodaro e Giovanni Politano.

Da qui a dieci giorni, quindi, ci si aspetta che la transizione digitale del Comune di Paola sia avvenuta, perché il 26 Giugno, Paola avrà un sindaco diverso da quello attuale, e la nomina, come la zucca di Cenerentola, potrebbe svanire.

Per riprendersi da un siffatto colpo di scena (o di coda?), occorrono minimo due liete prosecuzioni di iter giunti finalmente a conclusione. È notizia recentissima – pubblicata proprio da pochissimo – l’assegnazione di lotti demaniali, banditi mediante una procedura basata essenzialmente sul dimezzamento dei tempi di presentazione delle domande (clicca), e partecipata più che altro da attività già insistenti sui lotti messi a disposizione.

Ebbene, all’esito delle operazioni di valutazione, l’Ufficio Tecnico diretto dall’ingegner Fabio Iaccino si è determinato ad assegnare altre due aree demaniali, che resteranno nella disponibilità di un’attività di “Alaggio e ricovero imbarcazioni” (in questo caso la concessione è stata stabilita in 8 anni), e di un’altra iniziativa finalizzata al settore “turistico-recreativo” (che s’è vista destinataria di un bonus d’utilizzo lungo 12 anni).

Giunte oltre il limite del primo turno elettorale, queste determinazioni – pur non avendo legami con le tempistiche della politica – seguono il trend di quelle precedenti e delle delibere di giunta che le hanno ispirate, nelle quali – ad esempio – è stato stabilito che per un’attività di “Alaggio e ricovero imbarcazioni” bastano 3mila516,26 euro all’anno, per otto anni di uso esclusivo, mentre a chi fa “ricreatività” turistica serviranno 3mila134,59 euro all’anno per detenere il controllo dell’area per i prossimi 12 anni.

La durata delle concessioni, in relazione alle intenzioni “costruttive” di questa amministrazione comunale, che sul futuro porto ha sviluppato gran parte della campagna elettorale, è un ulteriore elemento di curiosità. Perché è strano dover considerare che, chi ha puntato tutto sull’infrastruttura più importante di sempre, sia lo stesso che ha creato i presupposti per dare concessioni a ridosso di quello che ne sarà il cantiere (12 anni), nonché per favorire “alaggi” (8 anni) laddove questi dovrebbero essere interamente assorbiti dal porto stesso.

Sorvolando su questi grattacapi da “Settimana Enigmistica”, di seguito si propongono i link per scaricare i documenti di cui si è trattato.

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