Montalto Uffugo: la Castagna come risorsa del territorio

Il mese di ottobre è quasi andato, novembre è alle porte, l’ora solare è tornata, è tempo di lunghe notti, camini accesi e caldarroste. Ma se i capelli puntualmente vengono giù, rispettando la ciclicità stagionale, le castagne, cui gli antichi associarono la caduta, da un pò di tempo a questa parte non vengono più giù come una volta. Quel dono di dio che un tempo pioveva dal cielo e portava pane agli antichi contadini oggi ha conosciuto una riduzione del 60 % circa. Una riduzione che è frutto dello stabilirsi nei castagneti calabri del Cinipide Galligeno(scientificamente noto come Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu), un insetto imenottero  originario della regione asiatica.
Proprio il ruolo giocato dal cinipide galligeno (noto anche come vespa cinese) è stato al centro del dibattito tenutosi sabato scorso nella splendida cornice dell’ex vivaio forestale di Caldopiano, frazione di Montalto Uffugo, nell’ambito della terza edizione “Sagra della Castagna”. Organizzata dalla associazione socio-culturale “L’A.R.C.A.”, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale del comune di Montalto Uffugo, la tavola rotonda ha visto la partecipazione della società civile ed istituzionale. Sotto l’attenta moderazione del dottor Palmieri, si sono susseguiti gli interventi dei vari partecipanti. “Il castagno ed i suoi frutti hanno sempre giocato un ruolo sociale molto importante – esordisce il consigliere comunale Fortino – un tempo la montagna era una vera e propria civiltà industriale, molto prima dell’avvento dell’autostrada che successivamente ha portato allo spostamento dello sviluppo a valle. La montagna era una risorsa per la gente, che spesso e volentieri evitava l’emigrazione, costituendo una risorsa”. Confermato e ribadito dallo storico Scarcello che ha deliziato i presenti di una serie di notizie storiche: già nel 1200 si trova nota in atti storici della presenza di castagneti tra le ricchezze dei signori e regligiosi dell’epoca.  Il presidente della Comunità Montana Media Valle Crati-Serre Cosentine Greco ha parlato della situazione precaria delle Comunità Montane e della spada di damocle che grava sulla loro esistenza stessa a partire dal 2013, una limitazione che inibisce la programmazione di nuove politiche, sia di gestione che di tutela. Una precarietà che riguarda anche l’ARSSA rappresentata dal dottor Scalise, autore dell’intervento centrale, un eccellente report, ricco di nozioni tecniche, sulla situazione dei castagneti calabresi con un aggiornamento sulle attuali tecnche di lotta al cinipide. Il particolare ciclo vitale di questo insetto lo rende quasi del tutto immune ai classici trattamenti fitosanitari in quanto esso depone le uova dentro le gemme della pianta, in modo da essere ben protette dall’esterno. L’unica via che sembra portare a risultati soddisfacenti è quella della competizione interspcifica attraverso l’introduzione di un altro insetto di origine asiatica, Torymus sinensis Kamijo, che si comporta da predatore nei confronti del cinipide. La situazione nelle prossime stagioni è destinata a peggiorare e potrebbero vedersi castagneti che ricordano campi di grano, gialli anzichè verdi, avvisa il dottor Scalise. Tuttavia dopo un certo periodo dall’inserimento dle predatore (10-15 anni) si potrà arrivare ad una relativa normalità, riducendo l’impatto dovuto alla presenza del cinipide nella media delle altre patologie con cui da tempo si convive (ad esempio il cancro della corteccia).
Attualmente il piano di rilascio del predatore del Cinipide, Torymus sinensis Kamijo, ha coinvolto i comuni di San Donato Ninea, Fagnano Castello, Bianchi, Santo Stefano di Rogliano. Considerando la totalità dei comuni coinvolti c’è ancora moltissimo lavoro da fare. C’è bisogno dell’attenzione del Governo, sia per quanto riguarda il coordinamento delle operazioni da effettuare in quanto è di primaria importanza che il cinipide venga debellatto sul tutto il territorio nazionale (se non europeo), sia dal punto di vista degli aiuti a quei castanicoltori che vivevano il mercato delle castagne come una risorsa fondamentale.
Il sindaco di Montalto Uffugo, Avv. Ugo Gravina, ha concluso i lavori ribadendo il suo apprezzamento per l’iniziativa organizzata dall’associazione “L’A.R.C.A.” ed ha espresso la sua preoccupazione per la situazione dei castagneti, ricordando di avere memoria storica personale di quello che un tempo era la fascia pedemontana, un luogo con tanta più gente, lavoro e vita sociale. Gravina ha evidenziato le potenzialità del luogo, nella fattispecie Caldopiano di Montalto Uffugo, anche lanciando una proposta ed un invito alla comunità montana a sfruttare al meglio una risorsa come l’ex vivaio forestale di Caldopiano, da tempo in uno stato di impasse. Non c’è che d’essere daccordo con il sindaco, infatti l’area dell’ex vivaio di Caldopiano ha delle enormi potenzialità per diventare qualcosa che trascende la natura di un vivaio e di ambire a tante altre funzionalità come  centro di educazione ambientale, campo scuola estivo, punto ristoro per picnic,  punto di appoggio per ricercatori che vogliano studiare i castagneti e l’ambiente naturale dell’area e tanto altro ancora.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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