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Il Comune di Paola avvisa: il servizio scuolabus per gli alunni costerà da 40 euro a 78 euro al mese a bambino, con nessun esonero, se non per i disabili.
Fa specie vedere nella tabella deliberata dalla Giunta la previsione del ticket di 40 Euro accanto alla casella ISEE Zero/seimila euro. Che cosa significa? Che chi non ha reddito (e con tutta probabilità neanche un’auto) deve andare a rubare per mandare i figli a scuola? O accompagnare a piedi per chilometri i bambini come nel secolo scorso? La quota più alta, invece, la pagano le famiglie che hanno oltre diciottomila euro di reddito. Cioè dalla famiglia monoreddito che non arriva alla fine del mese a quella più facoltosa, che problemi di soldi non ne ha e probabilmente non ne avrà mai.
E’ una delibera profondamente iniqua, che riduce il diritto allo studio di tutti al privilegio di pochi benestanti e mortifica la scuola come luogo in cui si realizza il nostro bellissimo dettato costituziona…le: “E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”.
Ed è una delibera che ci allarma sulla prossima scelta che l’Amministrazione è chiamata a fare: il ticket per la mensa. Non vorremmo che anche in questo caso la giunta Ferrari rispondesse alle difficoltà economiche con lo stesso principio, quello di farle pagare ai cittadini, senza criterio di equità sociale.
E’ la logica del dissesto che, a ben vedere, sancisce un’incapacità di governo.
Invitiamo per questo il sindaco e la giunta ad agire diversamente di fronte ai problemi del paese, evitando di far finta che non esistano (come nel caso del mare inquinato) e soprattutto evitando di scaricarli sui cittadini più deboli.
N.B. Il contributo è giunto in forma di commento alla pagina “Contatti”, il titolo è stato inserito deliberatamente da Francesco Frangella che si scusa con Cecilia (qualora la scelta non fosse di suo gradimento) rinnovale l’invito a collaborare con la testata iscrivendosi al sito. 🙂
A parte che la scelta è di mio gradimento, ma quel che sosteneva il caro Troisi a proposito delle poesie, per me vale per tutti gli scritti (La poesia non è di chi la scrive, è di chi gli serve!)… Se c’è una legge odiosa è quella sulla proprietà intellettuale!
PS: sul piano tecnologico sfioro l’analfabetismo…come mi iscrivo?
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