Il Mondo di una volta

Aneddoti del passato danno vita a ” Il mondo di una volta “

Un libro che profuma di altri tempi e rievoca vecchi ricordi quello di Emilio Osso, amanteano da sempre attento alla natura attualmente all’interno del “Nucleo Ambiente” della Procura di Paola. In questo libro – che ha partecipato al premio letterario “Parole nel Vento” edizione 2012 –  giunto alla seconda edizione, l’autore ha deciso di racchiudere aneddoti e racconti di quando, bambino, amava stare all’aperto con i coetanei, osservare gli adulti svolgere mestieri ormai quasi perduti, desiderando un giorno di poter svolgere lui stesso quei lavori, impegnativi ma da condividere con vicini e parenti.

Attraverso gli occhi innocenti ma bramosi di avventure da vivere, Emilio Osso con “Il mondo di una volta”, rivive quella socialità, quell’aiutarsi a vicenda, ad esempio durante la vendemmia, l’uccisione del maiale, la raccolta delle olive, la produzione del pane fatto in casa o della conserva di pomodoro, solo per citare alcune situazioni di vita quotidiana, che purtroppo sono state spazzate via da nuove abitudini, senza lasciare spazio alla condivisione, un tempo alla base di tutto. E’ stata la voglia di voler in qualche modo tornare indietro, di nostalgia per ciò che è stato e non è più, che ha spinto l’autore a ripercorrere tali situazioni, per sottolinearne l’importanza, constatando a malincuore le grandi differenze che si sono venute a creare tra i tempi attuali e quelli di solo qualche decennio fa. Ogni racconto è caratterizzato da alcuni termini dialettali in uso un tempo e quasi dimenticati, quando i tamerici erano i vruchi, la vasca per la raccolta di acqua era ‘a cibbia, e la falce di grandi dimensioni era u faciunu, e da illustrazioni realizzate da Giusy e Saverio Osso, figli dell’autore, e da Anna Mazzotta.

Attraverso feste, balli tradizionali, il lavoro nei campi e all’aperto, o l’utilizzo di prodotti fatti in casa, nonché piccole avventure adolescenziali fatte di stupore davanti alle bellezze della natura, e di noncuranza nei confronti di un futuro ancora lontano, Emilio Osso, servendosi di una scrittura non pesante ma anzi molto semplice che colpisce dritta al cuore, fa tornare tutti un po’ bambini, sperando che le generazioni future prendano spunto dal passato, e riportino quella socialità purtroppo smarrita durante gli anni, al presente!

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