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Uno spettro s’aggira per la Città del Santo, un fantasma che – dopo aver ghermito le speranze dei “ragazzi della 285” stivati, ormai cinquantenni, nelle stanze dell’Agenzia Verde (ex Comunità Montana) – sta ora proiettando la sua ombra su coloro che operano nei pubblici uffici dell’Agenzia delle Entrate e del Centro per l’impiego di Paola.
Stanti alcune indiscrezioni che potrebbero prendere corpo nel corso dei prossimi giorni, i dipendenti di questi due Enti (ai quali potrebbe esserne aggiunto un altro, “d’interesse strategico“, già nel mirino) sarebbero in predicato per la messa in mobilità già a partire da un tempo brevissimo.
Il rischio concreto che la Città, per via di alcune scelte amministrative ancora in discussione, possa perdere altri pezzi pregiati della propria “forza lavoro”, è tutt’altro che distante dal realizzarsi. Anche perché, a quanto pare, le uniche soluzioni poste sul tavolo delle trattative consistono in alcune disponibilità “private” che starebbero pervenendo all’attenzione di “chi di dovere” (e forse anche “di piacere”) e che consisterebbero in contratti di locazione da onorare attraverso l’uso di soldi pubblici.
Quale che sia la necessità di tale rinegoziazione potrebbe essere un argomento tutto interno al riassetto politico amministrativo che sarebbe – da settimane – in corso tra le varie forze politiche e imprenditoriali cittadine, una questione distante dai reali bisogni dei paolani che restano sempre più ai margini delle strategie decisionali e, soprattutto, dal grasso che cola.
Il terzo ente messo nel mirino sarà svelato – con tutta probabilità – nei prossimi giorni, ma una cosa è certa: in questo modo ci si avvierà senz’altro ad un autunno caldissimo.
Un altro fronte che starebbe comunque aprendosi, sempre sencondo attendibili indiscrezioni, riguarderebbe il Bilancio Comunale che, con tutta probabilità il Ministero starebbe per rispedire al mittente.
