Parklife

1000 Dischi da avere: (-993) “ Parklife ” [Blur]

Frutto di una maturità compositiva raggiunta in maniera sorprendente, Parklife, terzo lavoro in studio dei Blur, è un disco che si può tranquillamente definire “senza tempo”, pur essendo stato sfornato nell’epoca immediatamente a ridosso del cosiddetto fenomeno “Madchester”. Esponenti, idealmente, di una mid class neanche troppo immaginaria, i Blur sprigionano una vena auto ironica che si converte in una serie di canzoni irrinunciabili. Partendo dal singolo “Girls & Boys”, riflessi di POP d’autore, per arrivare a pezzi come “Tracy Jacks”, di chiarissima ispirazione Beatles , Parked Life rappresenta un lavoro che colora di nuove tinte tutto il movimento del Brit Pop. La vena creativa, puntellata da una onnipresente sezione di fiati che chiosa e sostiene riff di chitarra freschi ed immediati, non si limita ad essere ispirata da mostri sacri come i 4 di Liverpool succitati, ma riprende e scavalca “eroi” classici come i Kinks ad esempio, fornendo a distanza di due decenni rispetto a certa scena, nuovi entusiasmanti pezzi di storia musicale. Ricco di sperimentazione ed al contempo impregnato di melodie accattivanti incastonate su base ritmica frizzante e mai noiosa, Parked Life costituisce un punto di riferimento da non trascurare nell’ambito della musica godibile e da fruire con un certo disimpegno, senza scadere mai dal punto di vista qualitativo:spesso, quando si parla di “pop”, ci si imbatte in lavori che convincono fin da subito ma che sono destinati ad essere fagocitati dal tempo, nel senso che dopo pochissime settimane risultano già “vecchi”. In questo caso, al contrario, i pezzi messi in fila dalla band che forse più di ogni altra nell’ambito del pop ha avuto il coraggio di rischiare, rappresentano un lavoro d’insieme di spessore. Un disco che non riduce il lavoro ad una base debole a causa dell’orecchiabilità ma che ne esalta i tratti gioiosi e pieni di luce, in un cocktail di energia positiva e spirito dance piuttosto accentuato. Il crocevia ideale sospeso tra madchester, pop e shoegaze, rende in assoluto i Blur gruppo di riferimento capace di scavalcare tanto gli Stone Roses quanto i Charlatans, cioè quei gruppi che avevano inaugurato insieme ad altri una certa tendenza: in particolare Parked Life rappresenta la sintesi perfetta di generi che confluiscono in un unico progetto musicale, rendendolo probabilmente, come detto nell’apertura , un disco “senza tempo”: a dispetto dell’altalenante successiva continuità compositiva, questo disco li consegna alla storia recente.

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