Reso familiare da recenti prassi parlamentari e da evidenze storiche giacobine, il termine “ghigliottina” è tornato prepotentemente nel lessico degli italiani. Con la dimestichezza tipica degli “addetti ai lavori”, ogni cittadino del Bel Paese è tornato a fare i conti con l’immagine mentale di una lama che cala all’improvviso sulla noce del collo di qualcuno.
Pertanto nessuno dovrebbe allibire se la notizia odierna da conto del ghigliottinamento del secondo – in ordine di tempo – gruppo consiliare della maggioranza in appoggio al Sindaco Basilio Ferrari.
Dopo Domenico De Rosa, le cui dimissioni hanno sancito la decollazione del gruppo ex Pdl (forse Ncd, ma anche un po’ F.I.), questa mattina il nucleo consiliare facente capo al Partito Repubblicano Italiano ha perso la sua figura apicale. Il Capogruppo Francesco Aloia, si è dimesso.
Probabile conseguenza di dissidi interni alla maggioranza, è certo – per esempio – che Aloia fosse da tempo in rotta di collisione con la Presidente del Consiglio Comunale, Emira Ciodaro, nonché in “frizione” con la Consigliere Maria Antonietta Maiorano alla quale (secondo alcuni “pettegolezzi”) avrebbe addirittura sottratto la possibilità di usufruire dei locali del laboratorio teatrale, cambiando la serratura delle porte; Aloia non ha avuto neanche l’appoggio dell’esponente più autorevole del suo Partito sulla costa, il dott. Sergio Stancato (del quale forse qualcuno ricorderà l’intervista nella quale si espresse dicendo: «Chi ha sbagliato deve pagare») che non avrebbe digerito l’accondiscendenza del suo consigliere nei confronti di alcuni esponenti di giunta che si riteneva dovessero essere sostituiti già tempo addietro.
Quella avvenuta stamane, pertanto, è la decapitazione di un gruppo molto importante nell’ottica amministrativa di Ferrari.
A questo punto il Sindaco sarà chiamato ad effettuare quasi sicuramente un rimpasto nella sua giunta, come a dire che altre teste cadranno nella cesta sotto la lama, ma questa volta saranno teste che non avranno più modo di esprimersi autorevolmente all’interno dell’Aula Lo Giudice, perché non saranno “Capi” di un gruppo comunque eletto dal popolo, bensì Assessori che avranno esaurito (e forse “fallito”) la propria missione.